Acne. Come curare questa patologia della pelle con la visione olistica della Medicina Estetica

di Agnese Cremaschi

È noto che l’Acne si configura come una malattia cronica frequente in entrambi i sessi, e solitamente insorge con la pubertà. Coloro che ne sono soggetti hanno la caratteristica, a livello dello strato epidermico superficiale, di essere per lo più seborroici. Tale problema dermatologico persisterebbe nel tempo, con periodi di attenuazione e altri di accentuata acuità, anche per diversi anni. Abbiamo posto alcune domande per saperne di più riguardo a questa patologia, che si manifesta in modo importante con brufoli e pustole sulla pelle, e quali terapie vengono adottate al fine di curarla, al dottor Antonio Cerciello, medico chirurgo, specialista in Medicina Estetica e Medicina Olistica e Biointegrata a Napoli.

Dottor Cerciello, quali cause si possono riscontrare per l’insorgenza dell’Acne?

«Dal punto di vista etiopatogenetico, porrei in prima fila gli squilibri ormonali, in specie quelli della sfera sessuale. Ma anche problematiche gastrointestinali, come ipocloridria e stipsi, possono ritenersi quali fattori determinanti all’origine dell’acne. Aggiungo che hanno un loro peso, non trascurabile, i fattori microbici locali, una certa familiarità e un terreno costituzionale seborroico».

Che cos’è esattamente l’Acne?

«L’acne è una affezione dermo-estetica, che rientra in un’alterazione psicobioenergetica della persona. Tale patologia colpisce più le donne rispetto ai maschi e interessa in particolare fasce d’età comprese tra i 30-35 anni e i 40-45 anni. Il soggetto colpito o affetto da acne si definisce o s’identifica come Stroma Psichico».

Che cosa significa quest’ultima cosa? Si riferisce alla visione olistica della Medicina Estetica?

Esattamente. Il termine “stroma” vuol dire “trama che connette”, e nella versione olistica della Medicina Estetica, ciò implica un processo costitutivo ben definito, insito nell’organismo umano, inteso come un insieme di strutture portanti (muscoli, scheletro, cute, ecc.), che si pongono in relazione con una struttura guidante (la psiche). Esse sono strettamente collegate tra loro, ripristinando l’una, si ripristina l’altra, e viceversa, attraverso un’energia di risonanza, che amplifica il processo di guarigione e quindi di benessere psicobioenergetico. Nel caso specifico dell’Acne, la cura prevista consiste nel supportare la psico-bio-energetica con la Medicina Funzionale, sempre attinente alla sfera della Medicina Olistica».

Come interviene la Medicina Estetica per far fronte all’Acne?

«In relazione alle manifestazioni acneiche, come quella volgare o giovanili, che si rivelano molteplici e diversificate, e al momento non si dispone ancora di un quadro chiaro di eziopatogenesi, queste patologie sono trattate con isotretinoina, che comporta notevoli effetti collaterali. Per le manifestazioni, invece, sulle quali l’eziologia risulta certa, come quelle professionali, provocate anche da cause esterne, da cosmetici, per esempio, o medicamentose, come esito da cortisonici, o ancora, riferendosi all’acne senile, quest’ultima una condizione patologica che colpisce le pelli adulte, con l’insorgenza di brufoli e punti neri in aree ben determinate del viso, del collo e del petto, si può agire con terapie efficaci, che si richiamano alla branca di Medicina, cui ho fatto cenno prima».

Vorrebbe, dunque, illustrarci, per favore, queste terapie per curare l’Acne, che si rifanno alla Medicina Olistica, unita a quella Estetica?

«Le terapie usate concernono tutta una serie di procedure mediche, che si possono elencare o sintetizzare ricorrendo all’omotossicologia, alla fitoterapia, all’analisi e sintesi costituzionale per ristabilire l’equilibrio energetico-funzionale di un organo in deficit, alla Medicina Tradizionale Cinese e alla Medicina Accademica».

Come s’inquadra allora l’Acne nella Medicina Olistica e come viene curata?

L’inquadramento biointegrato dell’Acne parte soprattutto dall’identificazione dell’organo guidache esprime sofferenza, attraverso un esame semeiotico accurato, eseguito con una clinica alternativa, ossia l’anamnesi costituzionale e funzionale mediante esplorazione dei punti trigger, e quella ufficiale. L’alterazione di un organo, di una loggia, denota che l’organo sta subendo una sofferenza a livello di fegato, per esempio, con colecisti, ecc., naturalmente ne è compromessa anche la psiche, di qui ecco che subentra il manifestarsi di una malattia cutanea: l’Acne. L’approccio terapeutico prevede, in tal caso, un’azione mirata centrale sulla psiche, e una periferica sull’organismo o “soma”. Trattandosi di un approccio multifunzionale per curare l’Acne sono praticabili tutte le cure utili alla sua attenuazione e sparizione. S’inizia con una terapia orale drenante e di supporto, associata a omotossipuntura, vale a dire a un’iniezione con siringhe diomeopaticineipunti di agopuntura, poi si procede con un intervento di plexo-terapia e l’applicazione di peelings».

I risultati di questo approccio terapeutico appena spiegato sono garantiti, soddisfano il paziente, si arriva alla guarigione?

«Certamente sì! I vantaggi di questo approccio terapeutico sono notevoli. Non si presentano effetti collaterali immediati o a distanza, e il paziente raggiunge un equilibrio psicobioenergetico ottimale».