di Agnese Cremaschi
«Pensa a tutta la bellezza ancora rimasta attorno a te e sii felice!». Così scriveva nel suo Diario Anna Frank. Partendo da questo invito molto promettente e lusinghiero, si può introdurre un argomento di natura scientifica che tratta della felicità. Sul piano medico si è consapevoli che a generarla, la felicità, sono neurotrasmettitori che si muovono nel cervello tramite impulsi elettrici e che portano e comunicano una sostanza, la serotonina, la quale produce appunto la felicità, la serenità d’animo, la stabilità emotiva. In psichiatria e neurologia si fa ricorso a sostanze chimiche contenenti la serotonina, che, in carenza o assenza di questa proteina, possono riequilibrare e ripristinare la presenza di essa nel cervello.
Gli specialisti sono in grado di fornire medicine e dosaggi appropriati, affinché il paziente depresso torni a uno stato di benessere in cui la serotonina ha ripreso a funzionare e circolare nel cervello. Tale sostanza chimica, presente o ripristinata nei neuroni, è in grado di restituire il benessere umorale ed emotivo alienato o deteriorato o alterato dalla depressione, interagendo con altre sostanze altrettanto importanti per allontanare depressione e ansia, quali la dopamina e le endorfine.
Con la serotonina il controllo dell’umore è tale che al paziente non verrà mai in mente di concepire comportamenti aggressivi o violenti, ma solo impostati a un equilibrio emotivo ottimale. Va sottolineato, e non si farà mai a meno di ripeterlo, che l’essere seguiti da uno specialista è preliminare, propedeutico e conseguente a ogni inizio e fase e conclusione della terapia a base di rimedi chimici come la serotonina. Questa sostanza coadiuva l’organismo anche nella regolazione del ritmo sonno-veglia (cui contribuisce la melatonina, da essa co-riprodotta) e nell’attività sessuale.
Altra funzione che la serotonina è chiamata o coinvolta a riattivare nel cervello è la memoria insieme con un’efficiente stimolazione cognitiva, a livello di ragionamento e apprendimento. Pure l’appetito viene ripristinato o regolato, quando il paziente sia anoressico o bulimico, o comunque soffra di disturbi alimentari. Studi clinici hanno inoltre dimostrato che la serotonina possa essere incrementata attraverso assunzione di alimenti o comportamenti naturali. In tale ambito entrano in gioco la nutrizione, l’attività fisica e mentale, la genetica, l’ambiente e le relazioni, lo stress implicato.
Sul piano prettamente medico-scientifico è risaputo che la serotonina viene sintetizzata da un aminoacido essenziale chiamato triptofano. Dal momento che l’organismo da sé non può produrla, essa è introdotta con l’alimentazione. E anche mediante l’esercizio fisico, l’attività cerebrale mantenuta costantemente in opera, e le relazioni con le altre persone contribuiscono a conservare funzionante la serotonina nel nostro cervello. Nonché l’esposizione alla luce del Sole.
Si tratta di fattori e accorgimenti quotidiani ed esistenziali atti a rifornire naturalmente il cervello di serotonina. Riguardo alla nutrizione il cibo che contiene triptofano è il benvenuto: uova, latte, pollo, tacchino, salmone, banane, soia, cioccolato, noci e spinaci rientrano tra gli alimenti più opportuni per una dieta ricca di triptofano. Nelle relazioni umane, pertanto, la componente affettiva è un ingrediente indispensabile per conservare la serotonina nei neurotrasmettitori, perciò via libera alle manifestazioni affettive tramite abbracci e carezze, che producono ossitocina, in grado a sua volta di rilasciare serotonina e dopamina.
Tali accorgimenti naturali aiutano l’organismo sul piano psico-fisico a conservare uno stato di benessere salutare, ma non si sostituiscono come alternativa ai rimedi chimici, ai quali si deve ricorrere in caso di patologie come la depressione e l’ansia, rivolgendosi sempre ed esclusivamente a specialisti in psichiatria e neurologia, gli unici in grado di porre in essere terapie adeguate, mediante rimedi chimici o medicine, per il ripristino della serotonina nel cervello.
