L’inserimento dei medici extracomunitari nella sanità italiana, per far fronte alle carenze in tempo di Covid, richiede di affrontare il problema della loro preparazione professionale, messa in discussione perché non provata e garantita, alò fine di tutelare la salute dei cittadini italiani.
È stata inviata una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sollecitare la Sua autorevole attenzione sulla normativa che permette l’impiego di medici extracomunitari in deroga al normale iter di riconoscimento dei titoli e all’obbligo di iscrizione all’Ordine.
A scriverla Filippo Anelli, il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
Intanto sono sempre di più le Regioni che scelgono questa via per far fronte alla carenza di specialisti, per esempio:
- la Calabria ha stretto un accordo con una società di servizi cubana per far arrivare 500 medici
- la Puglia ha avviato un’interlocuzione per reclutare medici albanesi
- la Sicilia guarda invece all’Argentina.
Secondo i rappresentanti dei medici italiani vengono messi a rischio i controlli e la garanzia per la sicurezza delle cure e per la qualità dell’assistenza.
Il riconoscimento dei titoli e le modalità ordinarie di esercizio della professione medica sono strumenti che consentono un controllo preventivo sulla preparazione, sulla formazione e sulla qualificazione di medici provenienti dall’estero.
In altri termini: la sicurezza delle cure e ricorso a mezzi straordinari di reclutamento del personale non giustificano la deroga al sistema di garanzia.
Per questo è di fondamentale importanza avere coperture assicurative RC Professionale, Tutela Legale ed Infortuni per l’esercizio della professione. È necessario rivolgersi ad enti specializzati quali MB Assicurazioni di Monza, che sapranno assistere in ogni esigenza.
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