L’abitudine alla lettura fatta con piacere migliora le capacità cognitive nei bambini e negli adolescenti

«Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura». Così disse Pier Paolo Pasolini, un profeta nel dichiararlo apertamente, riguardo all’esperienza della lettura quando si è più giovani o più piccoli: un’esperienza che aiuta a crescere, a coltivare un mondo personale e interiore, che matura a fondo dentro di sé, e sviluppa il cervello, rende agili le potenzialità cognitive, consentendo anche in età avanzata di mantenere ancora una mente in grado di discernere e sempre desiderosa di conoscere, distinguere, approfondire. Anche Francesco Petrarca provò la medesima impressione: «Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso». E Marcel Proust fu ancora più esplicito: «Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso». Alla stessa conclusione cui sono arrivati i letterati e gli intellettuali, ci sono giunti anche gli scienziati. Grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Psychological Medicine, condotto da specialisti delle Università inglesi di Cambridge e di Warwick, e della Fudan University di Shangai. In base ad alcune indagini scientifiche realizzate recentemente, il leggere per piacere sin da bambini fa bene alla salute mentale e alle prestazioni cognitive attivate durante l’adolescenza. I bambini che iniziano a leggere con piacere fin da piccoli tendono a conseguire risultati migliori nei test cognitivi e a godere di una migliore condizione mentale quando sopraggiunge l’adolescenza. Gli studiosi avrebbero poi calcolato che dodici ore di tempo dedicate alla lettura settimanalmente rappresentano il livello di lettura ottimale per formare e possedere una struttura cerebrale eccellente. I ricercatori hanno adottato una serie di test cognitivi, valutazioni mentali e comportamentali, accanto a scansioni cerebrali analizzate su campioni di bambini che amano leggere a partire dai due-tre anni, confrontandoli con bambini che hanno intrapreso l’attività della lettura dopo i nove anni o non leggono mai. Sono stati poi coinvolti più di dieci mila adolescenti. Nei quali si è verificato come la predisposizione e il piacere per la lettura, cui si è abituati sin da piccoli, abbia consentito loro di avvalersi di una migliore capacità cognitiva. Barbara Sahakian, responsabile e autrice dello studio pubblicato, docente di neuropsicologia clinica presso il dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cambridge, ha dichiarato quanto segue: «La lettura è legata a importanti fattori di sviluppo nei bambini, migliora la loro capacità cognitiva, la salute mentale e la struttura cerebrale, pietre miliari per l’apprendimento e il loro benessere futuri». Jianfeng Feng, professore alla Fudan University di Shanghai e di Warwick nel Regno Unito, ha altresì auspicato o esortato: «Incoraggiamo i genitori a fare del loro meglio per risvegliare la gioia della lettura nei loro figli fin da piccoli. Se fatto nel modo giusto, questo non solo darà loro piacere e divertimento, ma aiuterà anche il loro sviluppo e incoraggerà abitudini di lettura a lungo termine, che potrebbero rivelarsi utili anche nella vita adulta». Il gruppo dei ricercatori anglosassoni e di Shangai hanno avuto modo, con i loro test, di verificare come la lettura, fatta con piacere e in età precoce, sia il presupposto più che congeniale per mantenere una salute mentale e una capacità raziocinante vivace nelle età successive. Si è dunque dimostrato come il leggere con piacere, l’abitudine a farlo, comporti il risultato di una buona memoria, di un ricco bagaglio lessicale, di un ottimo apprendimento verbale e buoni voti a scuola. In questi casi, la depressione, lo stress, e altri fenomeni di crescita discontinua, come la tendenza all’aggressività o a comportamenti trasgressivi e meno equilibrati, nei piccoli lettori e nei lettori adolescenti sono praticamente allontanati, annullati. Inoltre, si è pure constatato come il tempo dedicato alla lettura abbia evitato che i bambini si ritrovino più a lungo davanti allo schermo della televisione e che gli adolescenti recepiscano meglio e in modo critico lo stare davanti allo schermo di un computer, di una play-station e di uno smartphone; inoltre si è accertato come la qualità del sonno si sia decisamente migliorata. I ricercatori, infine, hanno appurato, in base agli esiti esaminati dei test eseguiti su un certo numero di adolescenti, come la lettura abbia impattato molto positivamente sullo sviluppo della conformazione e delle performance del cervello, se i ragazzi e le ragazze, interpellati per fare i test, avevano acquisito una predisposizione e abitudine alla lettura già in tenera età, partendo dai due-tre anni. Lo studio è stato fatto, tenendo conto dei dati forniti dall’Adolescent Brain and Cognitive Development, un’indagine americana esaustiva e completa, che ha proceduto all’esame di diecimila duecento quaranta tre partecipanti ai test. È emerso come lo stato sociale e il benessere economico sia risultato un fattore maggiormente presente nei giovani e giovanissimi abituati alla lettura sin da piccoli. Dei partecipanti il 48% aveva un’esperienza di lettura insufficiente o nulla, mentre l’altra metà aveva una abitudine alla lettura consolidata e iniziata già dall’età di due anni. Questi ultimi, hanno evidenziato le ricerche, mostravano aree e volumi cerebrali più grandi, in particolare le regioni cerebrali che svolgono ruoli critici nelle funzioni cognitive, nei processi di attenzione, nel linguaggio e nel comportamento. Un’altra osservazione fatta da Barbara Sahakian è stata espressa in questi termini: «La lettura non è solo un’esperienza piacevole: è ampiamente riconosciuto che ispira il pensiero e la creatività, aumenta l’empatia e riduce lo stress». Lo studio ha infine prospettato come una sana abitudine alla lettura sin dalla più tenera età costituisca un fattore importante per la salute e il benessere mentali anche in età adulta e avanzata.

Agnese Cremaschi